Corpo di mille cerette, ce l'han fatta.
La ciurma del capitano Pettinaccab, sfidando le sferzate del maestrale, ha infatti riportato "sane" e salve - miracolo - le chiappe a terra.
Il bollettino medico parla di danni contenuti: un occhio nero, schiene ammaccate, soliti mignoli spezzettati, qualche grande ustionato, un paio di strisciate di medusa per gradire, e poi la sola, dolorosa perdita: addio piccolo nokia, che tu sia finito affogato o divorato dal vibrione.
In navigazione, comunque, pochi sussulti. Boline, traversi e moti ondosi sono stati sapientemente gestiti dal know how del nocchiero, mentre al resto ha provveduto l'irrefrenabile iperattività del cambùsa, mai domo, giorno e notte (...). Gli altri, dall'emperadora madre al giovane werther, hanno invece goduto dei piaceri della vacanza senza troppo sforzo, se non quando raramente chiamati a dare piccoli contributi pro-forma.
Unici attimi di apprensione al momento dell'intervento della pol.pol. di porto ferraio, imbeccata da non identificati nemici del popolo in rada. Granitica la reazione del comandante, eroica la resistenza dei popo-nauti, e lo sbirro digossino invasore è stato ricacciato nelle sue acque territoriali.
Un sentito grazie alla pasionaria madrilena ed ai suoi motteggi europeisti e maccheronici.
Altro sentitissimo ringraziamento, infine, al subcomandante V., per le acrobatiche manovre e le performances al timone (ed al motore...). Per poco, va' là che alla fine abbiamo scapolato per davvero.
5 commenti:
Hola hermano!
E il viaggio di ritorno com'è andato?
Tuo Rolando, sindaco de Florencia
dimenticavo: c'hai mica una cartina?
:)
Quindi, quindi, fried peperon chino, ritornata a Madrid m'a engatusato leggere la tua cronica marinata. O risuto tantísimo, tralara. Adesso sonno de nouvo nela la vita madrileña con questo male de terra-male de la fine del'estate que aparece quando ritorno a caminare soto i pilari dela rutina. Bonne chance à Bruxelles, besicos, ana
No te preocupes Anita, es la resaca.. Sono contento di averti fatto risure, un besito!
Ah Ana, Vive l'Europe!
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