Ispettori dell'ONU in allarme
L'ITALIA NASCONDE ARMI DI DISTRUZIONI DI MASSA:
LE FABBRICHE
Esco dal mondo fatato dei sogni per un triste bagno di realtà, che fino all'ultimo avevamo sperato tutti di potere evitare, dopo la morte degli altri sei operai dell'acciaieria ThyssenKrupp.
E' morto anche Giuseppe Demasi, 26 anni, operaio di Torino.
Torino è una città che non conosco, ne ho solo sentito parlare. Dicono che convivano tante anime a Torino, per varie ragioni, dall'immigrazione del boom industriale a quella extracomunitaria degli ultimi anni.
Sono due immagini ad avermi colpito, ad avermi fatto pensare a questa città. La carica di rabbia e di dolore delle prime, la compita e controllata amarezza, elegante, delle seconde.
Come primo flash, le esequie dei primi quattro operai uccisi dall'incendio del 6 dicembre nella fabbrica torinese. E le parole di Giovanni Rodinò, padre di Rosario, sesto morto targato ThyssenKrupp, rivolte ai vertici dell'acciaieria dopo i funerali del figlio: "Me l'hanno ammazzato".
Le seconde mi riportano in mente i funerali di Gianni Agnelli, con le lunghe teorie di personaggi a sfilare di fronte ala salma dell'Avvocato e le folle intorno alla cattedrale.
Io mi limito a segnalare lo stridore tra queste due realtà,
tanto viviamo nel migliore dei mondi possibili, non c'è da preoccuparsi.
1 commento:
E' certamente segno di grande sensibilità e di rara correttezza aver citato Malù nel tuo bell'articolo ! ... In effetti si tratta di una vignetta che ha avuto una certa ... diciamo ... risonanza in quel del Vernacoliere ... Grazie ! ... Buon proseguimento e ... continua cosi' !
Malù
p.s. : malu.cartoon@gmail.com
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