Mi perdonerà Padova se nel momento dei saluti dal Veneto scelgo Corto Maltese invece di Ruzante.
Da un lato è un omaggio sincero a Pratt, che elevo a rappresentare questa terra, uno dei più grandi poeti che conosca.
Dall’altro credo sia giusto lasciare emergere quella punta di rabbia e delusione che è cresciuta giorno dopo giorno verso questa città. E’ un giudizio poco clemente, volutamente esagerato: qui ho comunque vissuto tante cose.
Nessun rimorso, però, nel consegnare a Venezia il compito di incarnare lo strano sentimento di malinconia, ricca e densa, che Padova ha cullato dentro le mie serate di nebbia e strade deserte, soprattutto l’anno passato.
Quando Venexia mia
Sopra i tetti delle tue case
Una gloria de sol
Xe sparpagnada
Sappime dir se
El paragon te piase
Che ti me par
Una bela tosa spensierata
(Eugenio Genero)
"Ci sono a Venezia tre luoghi magici e nascosti: uno in calle dell’Amor degli amici; un secondo vicino al ponte delle Maravegie; un terzo in calle dei Marrani a san Geremia in ghetto. Quando i veneziani sono stanchi delle autorità costituite, si recano in questi tre luoghi segreti e, aprendo le porte che stanno sul fondo di quelle corti, se ne vanno per sempre in posti bellissimi e in altre storie".
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