Ancora sui lavavetri, mosso dall'indignazione per le recenti dichiarazioni di Cioni e Dominici (si, la -i- è lì a spregio). Senza ironia stavolta - titolo a parte - perchè la rabbia ormai non mi fa vedere più in là del naso.
Queste le ultime esternazioni dello Sceriffo, riportate dall'Ansa:
''C'e' bisogno di dare ai sindaci la certezza della pena e normative sicure e unitarie sul territorio nazionale, che consentano alle amministrazioni di dare quella legalità che i cittadini chiedono''.
Conclusione:
"Le cose non si cambiano a colpi di ordinanza, ma da Firenze e' partita una discussione finalmente seria sul problema della legalità".
Ora, convincere che parlare di lavavetri significhi affrontare i problemi della legalità è cosa ardua. Rarissimi i casi, a mia memoria, di derubati (stuprati/rapiti/truffati ecc) di fronte al semaforo rosso. Danno fastidio forse, ma non credo compiano crimini. Come scrive Ottone su Repubblica: è reato offrire il servizio, o manomettere il tergicristallo senza averne il permesso, o che altro ancora?
Mah. La sostanza non cambierebbe neanche se il tema riguardasse i parcheggiatori abusivi, i venditori di griffe contraffatte eccetera.
L'operazione, infatti, è chiaramente un trampolino di visibilità in vista delle primarie del Partito "Democratico" fissate a metà ottobre, appuntamento cui evidentemente Cioni (con Dominici in seconda fila, a rispettare le reali gerarchie di Palazzo Vecchio) vuole arrivare col suo portafogli di consensi ben rimpinguato. Nulla salus extra Cionem, sembra voler dire The sheriff ai vecchi compagnucci.
Che poi questo avvenga sulla pelle dei malcapitati di turno, all'assessore non interessa, purchè porti voti e benevolenze. It's politica, baby.
Come il ministro dei temporali, che auspica democrazia con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni, Cioni si appella alla legalità. Quella stessa democrazia che segue nelle politiche sociali, nella conduzione amministrativa, nell'individuazione delle priorità di una città bloccata dalle grandi opere, dall'aumento dei costi dei servizi, dall'abbassamento della qualità della vita, dalle pastette?
Democrazia e Legalità! Bel nome, ottimo spunto per una corrente interna al Pd.
A patto chiaramente che si usi la L maiuscola, ché non s'abbia a confondere la Legalità con la legalità, ché non s'abbiano a confondere gli speculatori coi lavavetri, i lobbisti con gli ambulanti, gli appaltatori con chi tiene una piantina sul davanzale, i costruttori che impiegano manodopera sottocosto con chi parcheggia sui viali senza il bigliettino azzurro sul parabrezza.
Ah, sindaco, grazie ancora per il Social Forum europeo, fino ad oggi non sapevamo fosse merito suo.