venerdì 30 novembre 2007

Nuvole rigonfie di speranza


e il sole che bruciava
lunghe spiagge di silicio...

Questione di metodo:
d'estate penso all'inverno che verrà, ottimista e sorridente,
e d'inverno, quando freddo e buio entrano nelle ossa,
è impossibile non finire preda del miraggio estivo.

Magari fossero rigonfie di speranza:
è che son piene di pioggia a catinelle

mercoledì 28 novembre 2007

Fantasmi, politica e gvandi schevzi



Contrordine? Macchè, colpa di una sinistra massimalista e illiberale, che non condivide i valori della democrazia e dell'ironia come arma politica.
La Casa delle Libertà un ectoplasma?
Era un gvande schevzo. E voi mi state anche a sentire?

Anzi, potrà essere il contenitore della nuova fase politica del centrodestra moderato e liberale che gli italiani hanno avuto modo di sperimentare nel corso degli ultimi quindici anni. Ci mancherebbe

Nel frattempo, code chilometriche agli sportelli del Partito del Popolo delle Libertà. Ore di attesa per l'elenco delle adesioni. Si prospettano numeri da capogiro. Timore per alcune voci non verificate: pare che Bondi stia preparando un sonetto celebrativo dell'evento. I più si toccano, i navigati invece masticano fieri la foglia: sarà l'ennesimo gvande schevzo. Almeno, così sperano.

Biennale a Venezia - Hai mai letto Kundera?

Biennale internazionale d'arte contemporanea, Venezia


ovvero

come imparai a vendere aria
e a pigghiari pu culu.


(Un ringrazamento speciale a Bollani che mi ha fatto evitare l'abusato riferimento alla supercazzola di Tognazzi. Il senso è chiaramente lo stesso)

Odori e spettacoli da inseguire



Uno sconvolgimento dei sensi,
e non mi riesce descriverlo.

Scelgo un simbolo, l'uno per il tutto,
punto deciso sull'olfatto.
Perchè sento e non capisco,
come mille profumi tutti insieme,
uno sull'altro,
e ognuno mi fa voltare rapido
e inebetito.

Altra strada:
una canzone.
La ascolto, la annuso,
- la - inseguo...


"e ammesso che la milonga fosse una canzone,

ebbene io l’ho svegliata e l’ho guidata ad un ritmo più lento

così la milonga rivelava di sé molto più di quanto apparisse

la sua origine d’Africa, la sua eleganza di zebra

il suo essere di frontiera, una verde frontiera

una verde frontiera tra il suonare e l’amare,

verde spettacolo in corsa da inseguire

da inseguiere sempre, da inseguire ancora, fino ai laghi bianchi del silenzio

fin che Atahualpa o qualque altro dio

non ti dica: descansate niño, che continuo io"

lunedì 26 novembre 2007

Senza titolo. Senz'anima.


La spalla fa ancora male. Sono le rincorse contro il portone di Palazzo Chigi.
Ma la scena è costruita per rinverdire la verve del Berlusconi dei giorni migliori:
«Basta con i parrucconi della politica, sciolgo Forza Italia» annuncia.
E a San Babila, la folla applaude.

Certo non è lo “scendo in campo”, ma lo schema dei colpi di teatro,
della politica degli annunci, è sempre quello.
Allora i club e la tv, oggi i circoli delle libertà e la piazza.
Poco cambia, da spazio mediatico a spazio urbano,
da casalinghe e salottai a furbetti e figli di Amici. Si cercano consenso e legittimazione.

Più legittimazione che consenso, se è vero che Forza Italia è ancora il primo partito italiano.
La difficoltà, oggi, è rendere credibile che Berlusconi sia un homo novus della politica,
dopo 15 anni di protagonismo.
Per questo c’è Michela Brambilla nella foto ricordo della giornata,
in posa fiera col Cavaliere. Chi avrà piu capelli?

Il Partito del popolo terrà i piedi in due staffe:
in quello che resta in piedi del partito azienda
e nella società civile, che la Brambilla dice di esprimere.
A fare da sfondo le firme contro Prodi. Miliardi di firme.

E i «parrucconi», Bossi, Casini e l'incazzatissimo (nero non vale più) Fini?
Gli ex-alleati si arroccano sulla difensiva, per ora.
Non affondano il colpo, e intanto se la filano. Ma non risparmiano riti e macumbe, in attesa che i primi campanelli d’allarme facciano cedere lo scettro a Berlusconi, e che aprano - sperano - la via alla successione.

I colonnelli di Forza Italia vigilano sornioni,
ma mica tanto. Sornioni.

RiconoscEnzo

Ti devo

(almeno)

una cena

: )

martedì 20 novembre 2007

mercoledì 14 novembre 2007

Macaia, scimmia di luce e di follia

E' una giornata un po' così,
la mia faccia un po' così
e i miei pensieri, ma va',
anche loro un po' così.



Al punto che quasi quasi mi manca Firenze,
quella dei lampredotti e degli amici,
della Certosa e Sant'Ambroise,
degli incontri e degli scontri,
dei cani neri e delle canine bianche,
dello smog, delle Ztl,dei parcheggi,
un po' meno delle ordinanze (...)

E' un'idea come un'altra.

Stop CPT



Abominio. Uomini ridotti come bestie.
Ya basta.

Ancora cibo: nostalgia canaglia


"La religione
è il lampredotto dei popoli"
(1848)

Stanotte, dopo l'iniezione antirabbica post morso di un mastino grigio e nero tutto massa muscolare, bava e denti a sciabola,
mi ristoravo con un sipido panino di Nerbone.
C'è chi parlerà di sogni e mondi onirici, irreali:
ma com'è che stamani il sapore del caffè cozzava con un chiaro retrogusto di salsa verde e molli carni??

E i Normanni bevevan Calvadòs.

Pe(ss)i mancanti

L'aria di questo duro Veneto ha congelato per qualche settimana, oltre alle dita e all'arrossata punta del mio naso, anche ogni volontà di battere un colpo su queste pagine di pensieri in libertà.
Ma da quando sono passato a sciarpa e guanti sempre addosso, giorno e notte, out e indoor, le cose vanno meglio. E così riparto, riprendo il filo da dove ci eravamo lasciati, ormai un mesetto fa. Da colei che fu, e oramai non è più... Chi la riconosce?