martedì 31 luglio 2007

La notte delle lasagne viventi


Non sarà Romero a rivoltarsi nella tomba, più probabile che siano i resti della cena a gorgogliare e ruggire nei vostri stomaci.
Se avvertiste qualcosa di strano nel vostro piatto, strani rumori cremosi, bruschi slittamenti di pasta sfoglia, stantuffi di parmigiano, non esitate: DOPO potrebbe essere troppo tardi.
E' necessario agire tempestivamente, senza indugi:
con mano ferma, afferrare un paletto di frassino ben appuntito e spingerlo nella lasagna, senza pietà, senza scrupoli, fino al cuore besciamelloso dell'intingolo.
Dopodichè, per sicurezza, procedere al secondo e decisivo passaggio: esporre all'aglio per almeno due ore (notturne) la poltiglia che fu lasagna, frollare al punto giusto con un pizzico di detersivo in polvere, aggiungere un pugno di sale grosso, un cucchiaio di incenso benedetto e un cetriolino sottaceto.
Se alla fine ci sembrerà che assomigli a un Macpanino sarà solo per colpa dei nostri pregiudizi.

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